La nuove realtà crescono a un ritmo di 400 al mese
Sono già più di 3mila da inizio anno le nuove startup: realtà che nell’Italia post pandemica crescono a un ritmo veramente elevatissimo con una media di nuove ammissioni di 400 ogni mese.
L’accelerazione delle startup, dunque, prosegue anche nel 2021, battendo quasi certamente il record precedente.
Con gli ultimi ingressi di inizio settembre, il numero di startup inserite nel registro delle Camere di Commercio supera la soglia delle 14mila unità: uno sviluppo agevolato in parte grazie alle nuove modalità di inserimento nel registro speciale delle Camere di Commercio, accessibile anche on line (e senza la partecipazione di un notaio).
Le iscrizioni alle Camere di Commercio sottolineano una realtà assai dinamica e Milano da sola vale 600 nuove startup, generando il 19% di tutte le startup italiane. Al secondo posto troviamo Roma con 379 startup. Spostandoci più a sud della penisola troviamo Napoli con 136 nuove startup e Puglia e Sicilia con un buon piazzamento in questa particolare classifica. Emerge globalmente la voglia di innovare e di erogare servizi innovativi.
“A spingere i numeri in tutta Italia - spiega il presidente di InnovUp Angelo Coletta al Sole 24 Ore - vedo due fenomeni: da un lato l’attività di Cdp con nuovi fondi a sostegno dell’innovazione, dall’altro una ritrovata voglia di proporre idee e novità, reazione che in una certa misura è tipica di una fase successiva ad una grande crisi come quella che abbiamo attraversato. In generale, poi, l’ottimismo generato dall’arrivo dei fondi europei rappresenta uno stimolo in più per il varo di nuove attività, che spesso incrociano proprio i temi della digitalizzazione e della sostenibilità”.
Sempre Coletta si dice piacevolmente soddisfatto dai numeri che emergono in questo periodo pur complesso e giudica molto positivamente i fondi messi in campo a sostegno di questo fenomeno. Tuttavia, se nel mondo anglofono il sostegno standard si attesta all’incirca sui 10 milioni di euro, da noi è di taglia più piccola. Di conseguenza le aziende nascono, ma fanno molta fatica a crescere e a confrontarsi con realtà più importanti.
Nel 75% dei casi si tratta di servizi alle imprese o alle persone, con una larga prevalenza di attività legate ai software e alla consulenza informatica. Gestione dell’energia, smart mobility, home delivery e applicazioni green sono tra i settori più presenti, mentre la quota di attività manifatturiere in senso stretto è limitata al 15% del totale.
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