Al via dall'1 settembre 2024
A partire dal 1° settembre 2024, il ravvedimento operoso subirà importanti modifiche. Il decreto di riforma delle sanzioni tributarie, approvato definitivamente lo scorso 24 maggio dal Consiglio dei Ministri, ha ridotto l’onerosità dell'istituto, rendendolo più vantaggioso per i contribuenti. Vediamo cosa cambia e quali sono le novità principali.
Come noto, il ravvedimento operoso, previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo n. 472 del 18 dicembre 1997, consente ai contribuenti di regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni.
Cos'è il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso permette ai contribuenti di sanare, in modo autonomo e spontaneo, eventuali errori e omissioni relativi alle dichiarazioni reddituali e al versamento delle imposte e dei tributi. Attraverso questo istituto, è possibile correggere le irregolarità commesse tramite il versamento spontaneo delle imposte dovute, delle sanzioni e degli interessi legali.
Il ruolo dell'Agenzia delle Entrate
Sebbene il ravvedimento operoso abbia sempre mantenuto il suo carattere di spontaneità, ha ricevuto un impulso significativo dall’Agenzia delle Entrate. Negli anni, l'Agenzia ha adottato un approccio collaborativo, inviando comunicazioni specifiche (le cosiddette “lettere di compliance”) per segnalare possibili anomalie e invitare i contribuenti a regolarizzare autonomamente la loro situazione fiscale.
Le novità del 2024
Dal 24 maggio 2024, con l’approvazione definitiva del decreto di riforma fiscale delle sanzioni tributarie, l’istituto del ravvedimento operoso è stato modificato e aggiornato. Le principali novità riguardano la riduzione delle sanzioni e l’introduzione del cumulo giuridico delle violazioni.
Cumulo giuridico delle violazioni
Una delle novità più rilevanti introdotte dalla riforma è l’applicazione del cumulo giuridico delle violazioni anche in sede di ravvedimento operoso. Il cumulo giuridico, previsto dall’articolo 12 comma 8 del decreto legislativo n. 472 del 18 dicembre 1997, consente, in presenza di più violazioni, di scontare un’unica sanzione debitamente aumentata, applicando le disposizioni relative al concorso di violazioni e continuazione.
Questo meccanismo, che finora poteva essere applicato solo in sede di accertamento delle violazioni da parte della Pubblica Amministrazione e residualmente dal giudice, ora può essere utilizzato anche dai contribuenti stessi in sede di regolarizzazione spontanea delle violazioni.
Estensione del cumulo giuridico
Il cumulo giuridico viene esteso anche alle reiterate violazioni sostanziali della stessa disposizione, ad eccezione di quelle riguardanti gli obblighi di pagamento e le indebite compensazioni. Ad esempio, in caso di ripetute violazioni dell’obbligo di fatturazione delle operazioni imponibili, in sede di ravvedimento operoso, sarà possibile sanare tali violazioni con il pagamento della sola sanzione prevista per la violazione più grave (la mancata fatturazione dell’operazione con l’ammontare di IVA più elevato).
Impatto sulle procedure fiscali
La possibilità per i contribuenti di calcolare una sola sanzione a fronte di più violazioni in sede di regolarizzazione spontanea aumenterà notevolmente l’utilizzo dell’istituto del ravvedimento operoso. Questo è particolarmente rilevante per settori come quello dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), dove le irregolarità possono essere frequenti e numerose.
In sintesi, le nuove disposizioni rendono il ravvedimento operoso più vantaggioso e meno oneroso, incentivando i contribuenti a regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale e migliorando la collaborazione tra contribuenti e amministrazione fiscale.
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