Nuovo report dell'Osservatorio Nazionale
Il modello delle reti d’impresa continua a rafforzarsi in Italia, confermandosi uno strumento efficace per l’aggregazione e la crescita delle aziende. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio Nazionale Reti d’Impresa, curato da InfoCamere, RetImpresa e la Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
I dati aggiornati a fine 2024 mostrano un quadro in espansione: i contratti di rete attivi sono saliti a 9.630, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente, mentre le imprese coinvolte hanno superato quota 50.000 (+6,5%). A quindici anni dalla loro introduzione, le reti d’impresa si sono affermate come uno strumento sempre più rilevante, capace di favorire innovazione, competitività e cooperazione tra aziende, in particolare tra PMI.
La distribuzione territoriale vede il Friuli Venezia Giulia in testa per densità di imprese in rete (250 ogni 10.000), seguito dal Lazio (173 ogni 10.000). La maggior parte delle reti resta di piccole dimensioni: oltre l’87% è composto da meno di 10 imprese e più della metà da microreti con meno di 5 membri.
Tuttavia, sono le reti più strutturate (con oltre 50 imprese) ad avere l’impatto maggiore in termini occupazionali, impiegando circa l’80% degli addetti. I settori dove le reti risultano più diffuse sono l’agroalimentare (21,8%), le costruzioni (14%) e il commercio (12,6%).
Un elemento significativo riguarda la composizione delle imprese aderenti: il 47% dei contratti di rete coinvolge almeno una impresa femminile, giovanile o straniera. Le imprese femminili rappresentano il 17,9%, quelle giovanili il 5% e quelle straniere il 3,6%. Il Lazio si distingue per l’elevata presenza di imprese femminili (25,7%) e giovanili (5,7%).
Cresce anche la partecipazione di associazioni, fondazioni e cooperative, segno di un’evoluzione del modello di rete verso finalità che includono sostenibilità e innovazione sociale.
Le motivazioni che spingono le imprese a costituire una rete sono molteplici. Tra le principali: il rafforzamento del potere contrattuale (38%), lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie di processo (27%) e l’accesso a bandi e appalti pubblici (26%).
Secondo l’Osservatorio, le reti orientate alla condivisione di acquisti e tecnologie, così come quelle attive nello sviluppo tecnologico, mostrano una correlazione positiva con la performance di mercato. In particolare, le reti del commercio si distinguono per risultati superiori alla media.
In un contesto economico che richiede sempre maggiore flessibilità, le reti d’impresa si confermano una risorsa strategica per le aziende italiane. La loro capacità di generare collaborazioni strutturate, sinergie operative e innovazione condivisa le rende particolarmente efficaci nei settori trainanti del Paese, come l’agroalimentare, l’edilizia e il commercio.
Per la comunicazione scadenza il 30 Aprile 2025