Cosa c’è da sapere
L'imposta di successione (abolita nel 2001 e reintrodotta dal 3 ottobre del 2006) è una tassa che le persone che ricevono una eredità, un patrimonio sia mobiliare che immobiliare, o un diritto reale devono pagare in sede di presentazione della dichiarazione di successione, qualora l'eredità sia di un certo valore.
L’imposta è attualmente in vigore e ha l'obiettivo di colpire i trasferimenti di proprietà dei beni o dei diritti reali lasciati dal defunto.
Nel dettaglio sono tassabili i beni immobili (fabbricati, case, negozi, immobili strumentali), terreni agricoli o edificabili, i beni mobili (come gioielli, opere d’arte, conto correnti bancari e posta, denaro e altro ancora) e le aziende e le partecipazioni di società di ogni genere (con qualche eccezione).
Le novità introdotte sulla successione sono state nel corso degli anni varie e importanti: ad esempio, è previsto l'esonero da parte degli eredi di presentare la dichiarazione di successione sotto i 100mila euro. Infatti non è più obbligatorio presentare la dichiarazione di successione quando l’eredità, lasciata dal defunto al coniuge e ai parenti in linea retta, ha un valore non superiore a 100mila euro e se non comprende beni immobili o diritti immobiliari.
Per il 2020 non è previsto nessun aumento (pur essendo stato preventivato dal governo nella Legge di Stabilità 2015).
Per il pagamento della tassa di successione è diventato obbligatorio il versamento tramite modello F24. Nel 2020 (come già dal 2019) è obbligatoria la dichiarazione di successione online 2020 e l'utilizzo del software per la compilazione del nuovo modello.
I beni esclusi dall'imposta di successione sono:
La denuncia di successione deve essere presentata entro un anno dal decesso all'Agenzia delle Entrate presentando il modulo 4 dichiarazione di successione o la nuova successione telematica, a meno che, ricordiamo, il valore dell'eredità non sia al di sotto dei 100mila euro e che non vi siano beni immobili o diritti immobiliari.
Nel caso in cui la dichiarazione sia obbligatoria sarà la stessa Agenzia delle Entrate a calcolare la tassa di successione, tenendo in considerazione le franchigie.
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