Ieri alla Camera dei deputati, si è tenuta la votazione sulla legge che riguarda il whistleblowing, ossia la segnalazione da parte di un dipendente di eventuali illeciti o comportamenti fraudolenti compiuti dalla stessa azienda per cui lavora.
Ieri alla Camera dei deputati, si è tenuta la votazione sulla legge che riguarda il whistleblowing, ossia la segnalazione da parte di un dipendente di eventuali illeciti o comportamenti fraudolenti compiuti dalla stessa azienda per cui lavora. Il testo è stato approvato con 357 voti a favore (tra cui Pd, M5S, Lega Nord e Fratelli d'Italia), 46 voti contrati (Forza Italia e Direzione Italia) e 15 astensioni. L'articolo 1 modifica l'articolo 54-bis del Testo unico del pubblico impiego (Dlgs n. 165 del 2001), introdotto dalla legge Severino che aveva già accordato un prima forma di tutela per il segnalante, prevedendo un vero e proprio sistema di garanzie per il dipendente.
La nuova disciplina stabilisce, anzitutto, che colui il quale - nell'interesse dell'integrità della Pa - segnali al responsabile della prevenzione della corruzione dell'ente (di norma un dirigente amministrativo; negli enti locali il segretario) o all'Autorità nazionale anticorruzione o ancora all’autorità giudiziaria ordinaria o contabile le condotte illecite o di abuso di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto di lavoro, non possa essere - per motivi collegati alla segnalazione - soggetto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto a altre misure organizzative che abbiano un effetto negativo sulle condizioni di lavoro. Vai alla notizia
Pubblicità delle imposte Paese per Paese
Per una migliore gestione contabile e fiscale
Le società di capitali trainano la crescita
Capitale minimo, incentivi fiscali e misure per attrarre investitori stranieri